lunedì 12 settembre 2011
Vespa: «Io sono un angelo Santoro? Incompatibile con Rai»
Di se stesso dice: «Sono un angelo. Sarò assunto in cielo con tutti i vestiti». Eppure, intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, nel numero in edicola domani, Bruno Vespa, che dal 20 settembre riparte con il suo Porta a Porta in seconda serata su Rai1, si lascia andare a una serie di giudizi, spesso pepati, sui colleghi telegiornalisti. Compreso Michele Santoro, che proprio ieri ha annunciato dalla Festa de Il Fatto Quotidiano il suo nuovo programma “Comizi d'Amore”: «È un signor professionista anche se io l'ho sempre considerato oggettivamente, serenamente, amichevolmente incompatibile con il servizio pubblico».
Di Alessio Vinci, suo diretto rivale con Matrix, Vespa dice: «È un gentiluomo. La differenza tra noi però è totale, generazionale e di formazione. Lui viene da un giornalismo anglosassone, io da uno mediterraneo. Lui dà news molto strette; io ho avuto la fortuna di partire dall'elenco degli spettacoli al Tempo de L'Aquila, per arrivare a Porta a porta. Ho fatto veramente tutto e ho un'esperienza più larga. Negli scontri diretti vinco larghissimamente io. Vado a memoria su quest'anno: 62 a 15 o a 13, contando due-tre pareggi». L'anchorman aquilano approva il cambio della guardia a In onda (La 7), dove Nicola Porro prenderà il posto di Luisella Costamagna accanto a Luca Telese: Lei funzionava, ma hanno fatto benissimo. La7 ultimamente scivolava un pò troppo a sinistra, ed essendo una rete in crescita, ha bisogno di ampliare il pubblico, ricollocarsi. Se fa trasmissioni più equilibrate, ha solo da guadagnare».
Il destino di Michele Santoro: «Sarà sempre in prima linea. Anche se ora inventa questa formula multimediale, non ha mai smesso di essere il trascinatore politico, colui che serve il popolo». Ce n'è anche per il botto di Enrico Mentana al tg di La7: «Meritato. Gli ho detto, e ha riconosciuto, di avere avuto l'intuizione giusta in un momento straordinariamente favorevole. Ha la fortuna di non dover fare un tg generalista. Al Tg1 non potrebbe mai mandare in onda quel tg, ma uno decisamente più noioso». Netto il giudizio su Gad Lerner: «Non mi pare che sia l'esempio luminoso da seguire citato in commissione di vigilanza: dovete fare come Lerner! Ha altre virtù, ma uno non spegne il televisore dicendo: oddio, non ho capito Lerner come la pensava, stasera».
E ancora, Giuliano Ferrara: «Giuliano è un campione assoluto, l'uomo più colto. Che però non fa più parlare come prima». E se il Giovanni Floris di Ballarò «fa una trasmissione a mio avviso non equilibratissima, ma importante», la rinuncia di La 7 ad Antonello Piroso «ha fatto triplicare gli ascolti alla rete. C'est la vie. Faccia altre cose». Cauto su Gianluigi Nuzzi e (forse) Filippo Facci a Omissis, su La7 («Bravi. Ma bisogna vedere come sarà il programma. Puoi essere una gran firma e non saper fare tv, o viceversa. Né Biagi né Montanelli hanno dato il meglio in video»). Chapeau, infine, per Antonio Ricci: «È il dominus della nostra tv. Più di così... Fa quello che vuole, come vuole, quando vuole. Ha il successo che si è guadagnato, che cosa gli puoi dire?»
fonte: l'unità
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