Genova - «Vergogna, vergogna, i tuoi parenti lavorano solo perché sono tuoi parenti e noi restiamo a casa senza lavoro». Così, tra fischi, cori e buu, una trentina di manifestanti (precari di Amiu Bonifiche sostenuti dal comitato Uniti contro la Crisi e da qualche esponente dei No Tav), hanno accolto ieri sera alla Festa democratica al porto antico, Massimo D’Alema, presidente del Copasir, relatore dell’incontro “L’Europa in crisi in un mondo che cambia”. Gli insulti, accolti molto male dal pubblico - che ha protestato per l’interruzione, al di là delle rivendicazioni considerate legittime dei senza lavoro - erano diretti al legame di parentela tra Massimo D’Alema e l’amministratore delegato di Amiu, Pietro D’Alema. Che sono cugini di secondo grado.
I contenuti della manovra varata dal governo impediscono all’azienda genovese che gestisce il ciclo dei rifiuti di rinnovare i contratti dei precari. «Prendetevela con il governo Berlusconi», ha esordito con aplomb l’ex presidente del Consiglio. Ma poi ha aggiunto: «Conosco questo problema, il partito genovese si è attivato per risolverlo». Nel giro di una decina di minuti i fischi, i cori, le urla si sono stemperati e D’Alema ha potuto cominciare il dibattito in programma alle 21 sotto il tendone centrale della Festa che, davanti a Palazzo San Giorgio, ospita le iniziative culturali e politiche della kermesse di settembre del Pd.
A margine del dibattito ormai in corso, il segretario provinciale del Pd, Victor Rasetto, ha organizzato su due piedi un incontro tra il presidente di Amiu, Riccardo Casale, e i precari. Lo stesso Rasetto ha anche spiegato le iniziative messe in campo dal partito per tentare di risolvere il caso.
«Ci sarà una riunione in settimana con l’assessore Carlo Senesi per realizzare quella che ci appare la via di uscita migliore: assumere i precari tramite una cooperativa a cui affidare il servizio in “esternalizzazione”, come si suol dire», ha annunciato Rasetto. «Certo, non è facile dialogare con una “parte” che sta contestando. Tanto più nel momento in cui i contestatori venivano a loro volta fischiati dal pubblico che era venuto per ascoltare la conferenza». Quello di ieri non è il primo gesto plateale dei precari di Amiu Bonifiche: lunedì pomeriggio avevano rovesciato zolle di terra ed erba davanti alla Prefettura e davanti al Comune per ottenere visibilità sulla loro vertenza.
ilsecoloxix
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