lunedì 22 agosto 2011

Si conclude in un bagno di sangue l'ultima guerra umanitaria della Nato


In queste ore si sta consumando una strage a Tripoli.
Alessandro Colombo, docente di relazioni internazionali all’Università degli Studi di Milano, ha parole amare:

"La missione della Nato e l’intervento della comunità internazionale sono stati giustificati sulla base di ragioni umanitarie e sarebbe un disastro – per la Nato e per la comunità internazionale – se i ribelli, arrivati a Tripoli, facessero quello che la Nato ha impedito di fare a Gheddafi a Bengasi".

La propaganda ha presentato questo epilogo come una marcia trionfale, con le truppe di Gheddafi che si arrendono e la popolazione che fa festa. Invece è di centinaia di morti il bollettino di guerra, destinato a peggiorare perché in gioco non c'è la vita umana ma il petrolio libico.Gli insorti possono contare sull'appoggio della Nato. Nella foto un blindato usato dai ribelli

Questa è una guerra cominciata nell'ipocrisia e che sta terminando nel cinismo.
Doveva essere un'operazione per rompere l'assedio di Bengasi e si conclude con l'assedio di Tripoli. Il prima era cattivo, il secondo è buono.
Doveva essere una "guerra umanitaria" per salvare vite umane e si conclude con un bagno di sangue.
Doveva essere il trionfo dell'Onu e invece adesso l'Onu tace, completamente esautorato.
La risoluzione Onu doveva servire al cessate il fuoco ma le milizie antigheddafi hanno detto che bisognava combattere fino alla vittoria, e hanno messo alla porta l'inviato dell'Onu, con il consenso della Nato.
Non importa chi vincerà e quando.
Questa guerra è una sconfitta per tutti coloro che l'anno sostenuta.
Si conclude in un bagno di sangue l'ultima guerra umanitaria della Nato, una guerra per procura in cui non volevamo rimetterci i nostri uomini e abbiamo fatto morire gli altri.
I vincitori di domani sono già pesantemente sconfitti oggi da questo spaventoso epilogo di sangue.

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