L'INDIGNAZIONE DI SCHIFANI - «Il servizio pubblico non può denigrare le Istituzioni». Ha scritto il presidente del Senato. «Non posso consentire - si legge nella lettera - che la pur comprensibile critica di alcuni aspetti di quelli che ormai vengono comunemente chiamati costi della politica trascenda in espressioni indiscriminatamente oltraggiose, tanto più da parte di un professionista del servizio pubblico». Per Schifani quelli di Laudadio sarebbero «epiteti ingiuriosi», e avrebbero indignato anche altri parlamentari: «Anche a seguito di preoccupate segnalazioni pervenutemi da diversi Senatori - ha aggiunto il presidente del Senato - ritengo doveroso portare alla sua attenzione un passaggio della trasmissione radiofonica diffusa questa mattina nella quale un privato cittadino, con toni ironici ma pacati, criticava il prezzo dei pasti consumati in un ristorante riservato a parlamentari. E Laudadio commentava tra l'altro: "se 'sti delinquenti facessero il loro lavoro, sarebbe tutto a posto, il problema è che non lo fanno, capito?". Non intendo entrare nel merito della questione, sulla quale ho già avuto modo di intervenire con fermezza. Ma come Presidente del Senato è mio dovere stigmatizzare e respingere a tutela della dignità e dell'impegno di tanti parlamentari le espressioni usate oggi nella trasmissione Attenda in linea. Una denuncia costruttiva, che è doveroso comprendere ed accogliere, è cosa ben diversa da un compiaciuto qualunquismo che vuole solo denigrare le Istituzioni e coloro che le rappresentano».
LA RISPOSTA DEL DG - In serata il direttore generale della Rai ha diffuso una nota, spiegando che «in riferimento ai contenuti divulgati nel corso della trasmissione radiofonica di Radio Due Attenda in linea, ritenuti gravemente offensivi dell'onore e della reputazione dei Parlamentari della Repubblica, si riserva di valutare ogni più opportuno provvedimento e iniziativa nei confronti dei responsabili della trasmissione radiofonica».
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